Benvenuta ortomania. Finalmente nel Belpaese è tornata l’abitudine a coltivare un orticello personale, passione che non si lascia ostacolare dal contesto urbano: chi vive in città ricorre alla semina di ortaggi e frutta in vaso.
Da dove iniziare?
Dai vasi. Ogni pianta per crescere bene ha bisogno delle giuste dimensioni.I contenitori grandi sono adatti per zucchine, cetrioli, zucche, meloni e angurie che tendono a espandersi e a occupare un’ampia superficie; i vasi medi medi sono l’ideale per pomodori, melanzane, peperoni, patate, cavoli e cicoria; i contenitori piccoli sono funzionali per seminare bietole, cipolle, aglio, erbe aromatiche, sedano e finocchio.
Quanto ai materiali, i vasi in terracotta sebbene più pesanti e costosi di quelli in plastica, proteggono dal calore eccessivo.
Il secondo fattore da considerare è la luce solare.
Se sul balcone il sole splende per gran parte della giornata si può piantare quello che si preferisce, prestando attenzione all’estate quando un eccesso di calore e la luce diretta potrebbero danneggiare le colture. Al contrario, se il terrazzo è ombreggiato sarebbe fallimentare cimentarsi nella semina di pomodori, peperoni, cetrioli o melanzane perché hanno bisogno di molta luce. Via libera, invece, a lattuga, spinaci, cicoria, prezzemolo, cavoli, bietola, sedano, ravanelli, cipollotti, aglio, erba cipollina, fragole ed erbe aromatiche.
Quanta acqua? In primavera e in autunno le piante vanno bagnate un paio di volte a settimana, ma solo dopo aver controllato che la terra sia asciutta e non ci sia presenza di ristagni nel sottovaso. In estate bisogna innaffiare una volta al giorno e cioè al mattino o alla sera (mai di pomeriggio).
Non tralasciamo poi la qualità del terriccio, fonte di nutrienti importanti per le piante. Deve avere un buon tenore di umidità e di porosità, in modo che l’ossigeno possa arrivare alle radici, quindi meglio evitare terricci con granuli grossi.
Anna Simone