Tra gli antichi mestieri ce n’è uno che mi affascina particolarmente, quello del cestaio. Un tempo, oggi molto meno, i cesti venivano creati da artigiani o contadini che sapevano intrecciare con sapienza rami di salice sulla base di fusti di giunco.
Creazioni stupende, utili, tutte diverse tra di loro, e che avevano un buon profumo. Ciò che serviva era pazienza, tocco artistico, tempo e voglia di lavorare. Certo non poteva mancare la materia prima: i rami di salice. Ma per questi bisognava aspettare i tempi della natura, e il momento giusto di solito coincideva con l’autunno e l’inverno, stagioni in cui si andava per campi, fossi o lungo le rive dei fiumi a potare con maestria i salici. Si faceva coincidere la raccolta con la fase di luna calante perché in questo modo i rami si sarebbero conservati per un lungo periodo. Si raccoglievano, inoltre, le canne di giunco che servivano per i cesti, per costruire solai o sostenere alcune colture nell’orto…. un materiale versatile!
Beh oggi comprare cesti fatti a mano è quasi impossibile. Alcune volte si vedono esposti in alcune fiere o feste di paese, ma attenzione: spesso sono cinesi… certo ben fatti, ma cinesi. Potete riconoscerli dal profumo (non gradevole) e dal fatto che sono tutti uguali.
A casa ho un paio di cestini stravecchi fatti a mano, avranno contenuto quintali di frutta e verdura… mi sembrano bellissimi, anche se mezzi rotti… il fascino delle cose di un tempo!
quando il sindaco della città si accorge che non esiste più un cestaio, un tapezziere, un falegname, un corniciaio, un vasaio, un orefice e altri “uomini in via di estinzione” dovrebbe preoccuparsi della sua comunità! prima di ritrovarsi con una città fatta di filiali di AntonVeneta, negozi Wind, e Intimissimi..
Hai ragione, un vero peccato la scomparsa di questi mestieri…Anna