In teoria, taroccamenti a parte, i sacchetti che prendiamo al supermercato per mettere la spesa sono biodegradabili, ovvero composti di un materiale che si chiama MaterBi. Cosa farne una volta tornati a casa? Di sicuro non bisogna mischiarli con le plastiche tradizionali, errore ahimè piuttosto frequente.
L’ideale sarebbe riutilizzarli le volte successive che ci si reca al super, in questo modo si ridurrebbe di un pochino la negatività del sacchetto cosiddetto usa e getta.
Si possono poi usare per la raccolta dei rifiuti organici della cucina e del giardino, infatti il MaterBi si degrada facilmente insieme agli scarti alimentari.
Al contrario, questa tipologia di sacchetti non può essere usata come cestino casalingo per le plastiche tradizionali perché è diversa la forma di smaltimento.
Il MaterBi dei sacchetti della spesa finisce nel circuito del riciclo organico, invece le plastiche vengono incanalate nella filiera di riciclo del polietilene. Stiamo attenti, quindi, a non mischiare questi materiali per evitare di danneggiare la qualità della raccolta differenziata!
Anna Simone
P.S. Per la spesa meglio far ricorso alle sportine, sono resistenti, lavabili e utilizzabili quasi all’infinito!
Mia nonna nei lontani anni ’80 riutilizzo’ le prime borsine di plastica. Era brava a lavorare con i ferri, invece di produrre i soliti camicioloni di lana per la famiglia si “costruì” una borsa della spesa con centinaia di borsine. Le fece a strisce, e con grande pazienza, mescolando sapientemente i vari colori, sortì un effetto strano, ma efficace di sano riciclaggio. Forse ne avremmo bisogno di questi tempi. Complimenti per il blog cercherò di leggere tutto. Ciao , Roberto
Ciao Roberto, che idea geniale quella di tua nonna 🙂 Anche mia nonna Maria lavorava a maglia, spesso con lana riciclata da vecchi indumenti. Conservo gelosamente un paio di copertine multicolore fatte la lei, ogni quadrato di lana avrà una storia di riciclo! A presto, Anna