L’acqua migliore da bere è quella sana, smart, buona e che non inquina, cioè quella del rubinetto. In Italia l’a risorsa idrica degli acquedotti è di ottima qualità ed è soggetta a numerosi controlli di garanzia, tuttavia noi italiani siamo tra i maggiori consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia, secondi solo ai messicani. Non ci siamo proprio!
Tutto è iniziato con la massiccia pubblicità sulle caratteristiche dell’acqua in bottiglia e il completo silenzio sulla bontà dell’acqua del sindaco, tanto che oggi – stando gli ultimi dati Ismea – nel nostro Paese il volume di vendita delle minerali in plastica è raddoppiato negli ultimi dieci anni.
Perché scegliere quella del rubinetto? Ce lo spiega Culligan, realtà di riferimento a livello internazionale nel settore del trattamento acqua.
L’ACQUA DEL RUBINETTO NON INQUINA
Non è in plastica né in vetro e non viaggia su camion: l’acqua giusta è a Km0 e 100% packaging-free. Il consumo diffuso di minerale in bottiglia è causa di inquinamento su più fronti, in particolar modo nel caso dei contenitori in plastica PET. Basti pensare che ogni singola persona che beve la quantità raccomandata di 2 litri al giorno consuma ben 486 bottiglie da 1,5 litro all’anno, pari a 18 kg di plastica. Un’abitudine che costa all’ambiente 34,3 kg di petrolio utilizzato per la realizzazione del PET a cui si aggiungono 60,5 kg di CO2 per la produzione e il trasporto delle bottiglie. Moltiplicando questi quantitativi per l’intera popolazione italiana, i numeri fanno spavento.
Ma non finisce qui. Le emissioni di anidride carbonica ci sono anche per le minerali in vetro, sempre basandoci sul consumo medio di una singola persona, il processo produttivo delle relative bottiglie da 1 litro e il loro trasporto costano all’ambiente 60,2 kg di CO2 all’anno.
L’alternativa eco-friendly è già nelle nostre cucine: basta aprire il rubinetto per riempire il bicchiere o la borraccia … non dimentichiamo che quando finirà l’emergenza coronavirus torneremo ad andare in giro!
È SANA
Non è conservata per mesi in bottiglie, non contiene residui ferrosi né microplastiche: l’acqua giusta è spillata al momento.
Prima di arrivare nelle nostre case, invece, la minerale viaggia per chilometri da quando viene imbottigliata, trasportata e infine stoccata nei magazzini o all’aperto ed esposta agli agenti esterni. Il PET però tende a deteriorarsi è questo causa il rilascio di particelle nocive, in particolar modo se viene a contatto con fonti di calore oppure è troppo esposto al sole.
Inoltre, l’acqua di acquedotto e le minerali sono regolate da normative differenti: la prima dal Decreto Legislativo 31/200, le seconde dal Decreto Ministeriale del 10/2/2015. La presenza di due direttive differenti fa sì che molti parametri normati per le acque di rete non abbiano limiti per quelle in bottiglia, tanto che se alcune famose minerali fossero valutate con i parametri del D.Lgs 31 che regolamenta l’acqua di acquedotto non risulterebbero nemmeno potabili per la quantità fuori norma di determinati elementi.
D’altra parte, però, la sicurezza della cosiddetta “acqua del Sindaco” è garantita solo fino al contatore di casa, oltre il quale la competenza è dell’utente finale. In quest’ultimo tratto, tubature vetuste e deteriorate possono rilasciare sostanze indesiderate e nocive, quali piombo o ferrobatteri che ne alterano significativamente la qualità e il gusto.
Si può ovviare installando dei sistemi di filtraggio, che garantiscono la massima salubrità all’acqua del rubinetto perché sono in grado di eliminare le più infinitesimali particelle presenti, alcune soluzioni anche virus e i batteri.
È SMART
Basta spaccarsi la schiena per trasportare casse di acqua dal supermercato a casa, ricercare spazi per conservarla in cucina e spendere soldi: quella del rubinetto è pratica, economica e sempre disponibile.
E per gli uffici? Si possono installare dei distributori d’acqua, come hanno già fatto molte aziende che credono nei vantaggi dell’acqua filtrata a Km0.
Secondo Culligan, scegliere acqua filtrata al punto d’uso consente un risparmio annuo di 876€ nel caso dell’acqua in bottiglia di plastica e di ben 4.380€ nel caso di quelle in vetro.
Insomma, l’acqua del sindaco è buona e controllata e per migliorarla ulteriormente si può ricorrere a dei sistemi di depurazione domestica, quindi non ci motivi validi per continuare a comprare l’acqua in bottiglia.
Per saperne di più vi segnalo anche un utile ebook gratuito, scaricabile sul sito web Culligan.
Anna Simone