La pandemia ha cambiato il nostro presente. Come affrontare da vincenti il futuro? Il workshop di #HerAcademy, Corporate University del #GruppoHera, intitolato Ritorno al futuro: le nuove frontiere per persone, imprese e sistemi industriali, ha dato numerosi spunti interessanti che condivido con voi.
Ribellione e razionalità
Francesca Gino, docente all’Harvard Business, ha messo l’accento sull’importanza di essere ribelli, ovvero essere innovativi. L’innovazione, infatti, nasce dalla curiosità, che significa infrangere le regole, così suggerisce di essere agili nel nostro modo di pensare e capace mostrarci resilienti.
Il periodo che stiamo vivendo – ce ne siamo accorti tutti – è caratterizzato da forte incertezza, ma non dobbiamo permettere che ciò mini le nostre vite. Come fare? Usando la razionalità. Lorenzo Massa, professore Business School Aalborg University, ha spiegato che in tutte le situazioni di incertezza dobbiamo pensare in maniera operativa, quindi individuare modelli di business ad hoc, per elaborare strategie innovative per provare a trasformare le sfide in opportunità.
Il post pandemia
Enrico Sassoon, direttore responsabile Harvard Business Review Italia, si è focalizzato sui macrotrend post pandemia, per tener in conto i vari effetti.
Stiamo attraversando un momento discontinuità. Si esce da questa crisi affrontando la sfida ed evitando che i punti critici diventino punti di crisi vera e propria. Quindi bisogna essere preparati a impedire che si cumulino, rafforzandosi, diverse crisi, ad esempio la crisi sanitaria con quella crisi climatica. Su quest’ultima abbiamo molti dati scientifici. Sappiamo che rimangono 20 anni per evitare la catastrofe climatica e nell’arco di prossimi due decenni dobbiamo attuare la transizione energetica, abbandonando per sempre l’energia prodotta da fonti fossili a favore di energia verde e passare da un modello economico lineare a uno circolare.
Transizione energetica
La transizione energetica deve leggersi come evoluzione, perché da qui ai prossimi 30 anni avremo delle soluzioni tecnologiche nuove, che ci permetteranno di essere ancora più competitivi e capaci di contrastare le problematiche del cambiamento, ha osservato Stefano Venier, amministratore delegato del Gruppo Hera. Oggi percorriamo una traiettoria insostenibile dal punto di vista ambientale. Oltre al passaggio a fonti energetiche rinnovabili, vanno anche indentificate delle soluzioni per allungare sia la vita dei prodotti sia il riciclo e il recupero della materia. Infine, ha sottolineato Venier, sarebbe importante andare verso l’elaborazione di unico piano tecnologico ed energetico ambientale nazionale, per avere l’insieme delle soluzioni tecnologiche che possano aiutarci a raggiungere obiettivi sostenibili concreti.
Il futuro da costruire puntando su giovani e digitale
Alec Ross autore, imprenditore e professore Bologna Business School da un lato ci ha invitato a superare la cultura del fallimento, piuttosto diffusa in Italia, perché debilitante, eppure correre dei rischi è importante per poter innovare, dall’altro ha invitato a non mettere da parte i giovani, considerando che le loro competenze in campo digital ci aiutano a gestire la trasformazione digitale.
Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, ha posto l’accento su vari punti economici, a me è rimasto impresso quello sulla necessità di investimenti massicci nella pubblica istruzione, dall’asilo nido all’università, un aspetto che è mancato negli ultimi 15 anni.
Sulla stessa lunghezza d’onda Silvia Candiani, amministratore delegato Microsoft Italia, secondo cui il digitale è una leva per ripartire, per accelerare il cambiamento e crescere. Il tutto mettendo insieme ambiti e competenze diverse, creando ecosistemi in cui aziende, start up e università remino nella stessa direzione. Dalla nostra come italiani abbiamo molta capacità innovativa e la nostra storia industriale lo conferma.
Post scritto in collaborazione con Gruppo Hera