Sono immagini raccapriccianti quelle legate alla morte di numerosi uccelli in alcune vie centrali della Capitale, a cavallo tra il 31 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021. Il centro recupero fauna selvatica Lipu di Roma ha fatto chiarezza e da ciò che emerge il massacro si sarebbe potuto evitare.
Il fatto è accaduto con i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno. Allo scoccare della mezzanotte dai terrazzi e dai balconi si sono sparati numerosi botti, di contro questo gesto ha causato la morte di centinaia di storni, i cui cadaveri sono stati ritrovati sull’asfalto delle strade, soprattutto attorno alla stazione Termini, da via Cavour a piazza Esedra, senza tralasciare via Nazionale.
Tantissimi uccelli morti a Roma
“In quel punto c’è un grosso dormitorio, gli storni la notte formano dei dormitori sulle alberature che possono arrivare a contarne migliaia. L’esplosione dei botti la notte di san Silvestro ha spaventato gli animali, che si sono alzati in volo contemporaneamente, in maniera disordinata e al buio e molti hanno sbattuto tra di loro o contro i fili sospesi oppure contro le barriere architettoniche del centro città. Questo ha causato la morte di un centinaio di uccelli e il ferimento di altri”, spiegano dal CRFS Lipu Roma.
I botti ci sono sempre stati, ma quest’anno si è verificata una carneficina perché non è stato fatto nessun intervento di dissuasione. Episodi simili si sono registrati anche in passato, soprattutto tra il 2003 e il 2010, quando la presenza di questi animali a Roma era davvero importante. Un errore mortale che si è rivelato fatale e e che invece si poteva evitare.
Cosa si sarebbe dovuto fare
Gli storni negli ultimi anni hanno diminuito la loro presenza in centro a Roma, forse anche come conseguenza degli interventi di dissuasione operati ormai da quasi due decenni. “Nell’ultimo biennio, al 31 dicembre, non c’era nessun dormitorio presente o comunque non così numeroso. Quest’anno gli storni sono tornati al centro della capitale e non essendo stato fatto nessun intervento di dissuasione sono rimasti sul posto in grandissimi numeri. È per questo motivo che c’è stata la strage”, osservano dal CRFS Lipu Roma.
Le foto che circolano online sono una cruda testimonianza che le esplosioni di mezzanotte per Capodanno sono andate in scena, nonostante il divieto imposto dall’ordinanza della sindaca Raggi.
Errori che si ripetono
“Ogni anno lo ripetiamo: la vendita di petardi e fuochi d’artificio va vietata”, commenta Massimo Comparotto, il presidente dell’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali.
“Le ordinanze sono inutili. Di fatto i controlli non esistono e ogni anno contiamo centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica e tanti animali domestici feriti o smarriti a causa dei botti. È tempo che il legislatore rimedi a tale scempio che colpisce anche gli umani. È questione di salute, ordine pubblico e, soprattutto, di civiltà”, conclude Comparotto
Come dargli torto.
Anna Simone