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Fauna selvatica: non mettiamola in pericolo durante le escursioni in montagna

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La neve copiosa degli ultimi giorni e gli impianti sciistici chiusi a causa delle restrizioni legate al nuovo coronavirus spingono molte persone a inforcare sci e ciaspole per escursioni in montagna e nei boschi innevati. Queste attività possono mettere in pericolo la fauna selvatica, già in difficoltà per le forti nevicate che rendono difficili la loro sopravvivenza.

Rispettare l’ambiente e la fauna selvatica

Il Parco Nazionale dello Stelvio ha fatto partire una campagna informativa per limitare i danni, posizionando dei cartelli informativi lungo i percorsi del parco.

Gli animali selvatici che non vanno in letargo, come i caprioli, i cervi, il gallo cedrone, il fagiano di monte, la pernice bianca, i camosci o gli stambecchi, sopravvivono all’inverno riducendo il loro metabolismo e muovendosi il meno possibile, alternando agli brevi spostamenti per procurarsi il cibo lunghi periodi di riposo.

Questo periodo dell’anno è complicato per gli animali selvatici: il cibo disponibile è poco e la neve implica molto sforzo nei movimenti. Se a ciò si aggiunge l’elemento di disturbo umano subentra ulteriore stress e uno spreco di energia per la fuga. E se il disturbo si ripete spesso gli animali entrano in uno stato continuo di allerta, con conseguente stress cronico e seri rischi per la loro sopravvivenza. Basti pensare che un camoscio in fuga in inverno consuma una quantità di energia 70 volte maggiore rispetto al normale.

Comportamenti corretti

  • Gli escursionisti è bene che rimangano lungo i sentieri, le strade forestali o comunque sui percorsi segnati, prediligendo le aree aperte e stando lontani dai margini del bosco, soprattutto in fase di discesa. No a sciate fuori pista o ciaspolate fuori traccia.
  • Se si avvistano sulla neve impronte di animali non vanno seguite e se si intravede qualche esemplare non bisogna cercare di avvicinarsi. In montagna è bene muoversi in piccoli gruppi, lentamente, evitando le ore crepuscolari e la notte.
  • I cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio, ed è consigliabile evitare le zone particolarmente ricercate dagli animali selvatici (zone di riproduzione, di nidificazione, di svernamento per tetraonidi ed ungulati).

Alimentazione e selezione naturale

Non lanciare cibo e non lasciarlo lungo i sentieri. L’alimentazione umana è diversa da quella che contraddistingue la normale dieta degli animali e potrebbe risultare nocivo o letale.

L’alimentazione in inverno per la selvaggina è un forte elemento di selezione naturale. Gli animali selvatici arrivano a primavera grazie al grasso accumulato durante i mesi estivi e autunnali. Se nevica poco, ce la fanno quasi tutti, se nevica molto i più deboli ne pagano le conseguenze.

Anna Simone

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