I prodotti chimici che a volte usiamo per pulire casa, prima o poi arrivano nel piatto. E poco conta acquistare cibo biologico se non prestiamo attenzione ai ritrovati chimici da cui ci lasciamo accerchiare.
Mi è rimasta impressa questa considerazione emersa durante il convegno sull’eco bio detergenza al Sana di Bologna. In effetti è così.
A cosa serve andare alla ricerca del pomodoro bio a km zero, se poi lo dimentichiamo in ammollo con un disinfettante di sintesi chimica per alimenti e lo gustiamo in un piatto lavato con un sapone super aggressivo – magari non risciacquato neanche alla perfezione – e per giunta contenuto in un flacone di plastica?
Meglio, invece, unire al cibo sano una detergenza della casa e della persona che rispecchi il criterio di salvaguardia dell’ambiente.
Come si riconoscono questi prodotti?
Dalle certificazioni di sostenibilità stampate sulle confezioni, dagli ingredienti naturali utilizzati (devono essere completamente biodegradabili), dai test sulla soglia di sicurezza cutanea di nichel, cromo e cobalto (allergie tra le più diffuse) e dal flacone che dovrebbe essere riciclato al 100% e riciclabile.
Anna Simone
Brava Anna sempre documentata e precisa. Se potessi a volte dare anche un taglio tecnico- legale ai tuoi articoli ( ove possibile) sarebbe perfetto. Comprendo la difficoltà perché professionisti importanti ed autorevoli in questo ambito a cui appoggiarsi ce ne sono pochi in Italia.
Ciao Roberto, grazie del suggerimento: lo terrò presente per i prossimi post! A presto, Anna
In effetti magari ci sforziamo tanto di scegliere bene il cibo e non pensiamo a lavare con i prodotti adatti il piatto su cui lo appoggiamo o a sciacquarlo accuratamente…bel controsenso!!
Ciao Daniela! Magari una volta capito il controsenso si può scegliere di evitarlo! A presto, Anna